Tutto quello che devi sapere sul vaccino per il Covid 19

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La pandemia Covid-19 ha accelerato lo sviluppo e la sperimentazione di un metodo per la creazione di vaccini che non avevano mai funzionato prima: l’RNA messaggero sintetico (mRNA).

Sia Pfizer (Stati Uniti) che BioNtech (Germania) e l’azienda americana Moderna hanno utilizzato questa procedura per creare i loro vaccini che hanno raggiunto la terza e ultima fase dei test sull’uomo in un tempo record di otto mesi e hanno iniziato recentemente ad essere somministrati.

Ma come è stato possibile produrlo così in fretta? E, se questo processo è così efficiente, perché nessuno è riuscito a fare un vaccino a RNA messaggero fino ad ora?

Il normale sviluppo di un vaccino può richiedere fino a dieci anni in condizioni normali. Primo, perché spesso né le aziende né gli enti di regolamentazione gli danno la priorità. Secondo, non sempre ci sono risorse sufficienti. Anche la fase di test di questi vaccini è spesso molto costosa.

Ora, a causa della pandemia, tutti i ricercatori e le aziende hanno cercato di fare le cose più velocemente sfruttando anche i fondi disponibili. E questo era l’ostacolo principale. Il processo chimico di produzione di un vaccino di solito non richiede molto tempo, il 95% del tempo è dedicato ai test prima dell’immissione sul mercato.

Anche il metodo che utilizza l’mRNA nei vaccini non è uscito dal nulla. Ha infatti iniziato a svilupparsi negli anni ’90 ma ha fatto un balzo negli ultimi 15 anni grazie a scoperte che l’hanno reso, a poco a poco, più sicuro ed efficiente.

Il ruolo dell’RNA messaggero

L’RNA messaggero è una molecola che appare quando viene copiata una parte di DNA e trasporta queste informazioni alla parte delle cellule in cui verranno prodotte le proteine ​​che compongono il nostro corpo.

I virus a RNA (come Sars-Cov-2 o la comune influenza) utilizzano lo stesso meccanismo per infettare una cellula umana e produrre copie del proprio codice genetico.

È così che si replicano nel nostro corpo.

La maggior parte dei vaccini sono realizzati con un virus indebolito o un suo frammento in modo che il nostro sistema immunitario produca anticorpi.

Tuttavia, i vaccini genici, come quelli sviluppati da Pfizer, BioNTech e Moderna, fanno si che il corpo stesso produca una proteina virale senza la necessità di iniettarla. E prossimamente sarà il turno di Astrazeneca.

Perché il metodo è così innovativo?

Gli scienziati creano un RNA messaggero sintetico in laboratorio che contiene una copia di parte del codice genetico virale.

Questo mRNA farà sì che le nostre cellule producano la proteina caratteristica del virus e questo metterà in allarme il nostro sistema immunitario.

Questa tecnica ha alcuni importanti vantaggi. Per primo la sicurezza. Poiché non utilizza il virus, non c’è pericolo che provochi infezioni in persone con immunità molto bassa, cosa che può verificarsi con vaccini come la febbre gialla o la poliomielite. Il vaccino mRNA è adatto a tutti.

È anche una tecnica più semplice delle altre, perché l’RNA utilizzato è completamente sintetico. Quindi non è necessario mantenere complesse colture cellulari o sistemi di purificazione nei laboratori.

Secondo Pfizer, l’uso dell’RNA prodotto in laboratorio accelera la produzione di vaccini rispetto a quelli convenzionali che utilizzano virus indeboliti.

Come funziona il vaccino?

Una volta assimilato dalle nostre cellule, l’RNA messaggero funge da manuale di istruzioni per la produzione della proteina virale, chiamata S o Spike.

L’mRNA comunica alla cellula di creare migliaia di copie di quella proteina per poi disintegrarsi completamente nel corpo, poiché è formata da composti organici.

La cellula rilascia queste copie nel flusso sanguigno e ciò allerta le sentinelle del sistema immunitario, le cellule dendritiche, che le catturano.

Quando il corpo identifica la proteina S come invasiva, inizia la produzione di anticorpi e linfociti T per difendere il corpo da una possibile infezione da Sars-Cov-2.

È così che il vaccino ci dà l’immunità contro il virus.

Tuttavia, non è ancora noto per quanto tempo duri l’immunità generata dai vaccini a RNA messaggero.

Entrambi gli studi di Moderna e Pfizer sono iniziati il ​​27 luglio, quindi i pazienti sono stati seguiti per soli quattro mesi.

È improbabile che l’immunità sia permanente ma quello che sappiamo dagli studi sui vaccini contro Sars-cov-1 e MERS, ad esempio, è che l’immunità diminuisce con il tempo.

Secondo la maggior parte degli immunologi, ciò che i nuovi studi devono dimostrare è se dal vaccino mRNA il corpo ricorderà come riprodurre quegli anticorpi contro il virus in futuro. Per adesso siamo agli inizi e dopo il primo vaccino è stata appurata la necessità di un richiamo a distanza di un po’ di tempo.

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